Un quarto di secolo fa, il 22 settembre 1994, lasciava definitivamente il suo corpo Gustavo Adolfo Rol, nel suo 33.333º giorno di vita sulla Terra (era nato il 20 giugno 1903). «Quando Rol è morto ho visto una luce sprigionarsi dal suo petto, dalla regione del cuore. Una luce che andava verso l’alto. Questa luce aveva un colore strano, non classificabile. Era presente anche un’altra persona, che ha detto di aver provato una grande, incredibile pace nel momento in cui è avvenuto il fenomeno». (Emma Ghion, caposala dell’Ospedale Molinette di Torino, tratto da: “L’Uomo dell’Impossibile”, Vol. II, 3a ed. 2015, p. 566. Testimonianza confermata da due medici, di cui uno, il prof. Pierantonio Milone, era Primario di Medicina Generale)
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